L’ex CEO di Bitmain, uno dei più importanti pool di mining di bitcoin (BTC) a livello mondiale, ha annunciato di aver avviato una nuova startup di servizi finanziari cripto-correlati. A confermarlo è una nota di Bloomberg di pochi giorni fa, secondo cui, come peraltro suggerivano alcune indiscrezioni, il co-fondatore di Bitmain ed ex CEO Wu Jihan avrebbe rotto ogni indugio e avrebbe lanciato ufficialmente una nuova piattaforma di trading criptovalutario che offrirà servizi di trading over-the-counter (OTC), leverage e custodia dei token (per approfondire questi concetti, invitiamo a consultare il sito internet https://www.lecriptovalute.org).
Denominata Matrixport, l’azienda con sede a Singapore avrebbe assunto decine di ex dipendenti Bitmain che sarebbero stati licenziati dalla precedente società nel 2018 a causa di un andamento sfavorevole del mercato delle valute digitali. Anche se Wu rimane uno dei principali azionisti di Matrixport, l’azienda vanta come investitori di rilievo una serie di società globali di venture capital, tra cui la stessa Bitmain. Inoltre, il CEO dell’azienda è Ge Yuesheng, già azionista di Bitmain, a conferma delle relazioni sussistenti tra le due organizzazioni. In tale ambito, Ge ha aggiunto che Matrixport annuncerà ufficialmente ulteriori dettagli sul finanziamento della società in una nota rilasciata tra breve.
Intanto, in un’intervista con Bloomberg, Ge ha dichiarato che Matrixport agirà come partner di Bitmain piuttosto che come concorrente, e ha sottolineato che l’azienda rimane strettamente legata a Bitmain, fin dalla sua origine. Ge, membro fondatore di Bitmain e azionista al 4% della società, ha anche affermato che Matrixport utilizzerà le connessioni e l’esperienza di Bitmain per soddisfare le esigenze dei miners cinesi di criptovaluta.
Rileviamo come la notizia del varo di Matrixport giunga proprio mentre Bitmain è in procinto di rilanciare i propri piani per un’offerta pubblica iniziale (IPO), più volte sollevati, e più volte accantonati, forse in attesa di tempi più propizi. Come fonti anonime hanno precisato a Bloomberg, Bitmain prevede di raccogliere circa 300 – 500 milioni di dollari all’interno della transazione di prima offerta al pubblico, negli Stati Uniti, entro la fine dell’anno.
Ricordiamo invece che i progetti iniziali di Bitmain di condurre una IPO a Hong Kong sono stati abbandonati nel marzo di quest’anno, quando la finestra temporale concordata con la Borsa di Hong Kong è scaduta senza che fossero state messe in atto le conseguenti azioni per portare avanti tale progetto. Secondo la stampa internazionale, la decisione di rinviare l’IPO e cambiare il mercato di riferimento sembra essere legata alla necessità di trovare condizioni più favorevoli; altri dossier avrebbero poi scoperto che l’azienda ha perso 500 milioni di dollari nel terzo trimestre del 2018.
Al di là di ciò, sembra evidente che novità importanti stiano emergendo nel mondo degli operatori criptovalutari, e che a fronte di exchange e altre società impegnate nel settore, che stanno abbandonando i propri piani, altre se ne stiano aggiungendo con ancora maggiore dinamismo e grinta. Non ci resta dunque che attendere ancora qualche settimana, per comprendere quali potranno essere i prossimi sviluppi da parte della neonata Matrixport, e della sua compagnia di “origine” Bitmain.
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