Credito d'imposta in Agricoltura per l'e-commerce
di Redazione
04/11/2016
Scopriamo oggi come funziona il credito d’imposta per incentivare l’e-commerce nel settore agricolo.
Il Ministero delle Politiche Agricole con la Circolare n. 76690/2016 ha modificato le istruzioni per accedere al credito d’imposta per le reti di impresa in agricoltura, per incentivare la creazione di nuove reti di imprese, ovvero lo svolgimento di nuove attività da parte di reti di imprese già esistenti.
Lo scopo di questa agevolazione è di sostenere il Made in Italy e incentivare la creazione di nuove reti di imprese tra le imprese appartenenti al settore dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura e del comparto agroalimentare, nonché lo svolgimento di nuove attività da parte di reti di imprese già esistenti.
Innanzitutto definiamo cosa sono i contratti di rete e il credito d’imposta.
Il contratto di rete tra imprese è stato introdotto nell'ordinamento italiano nel 2009 con l'obiettivo di permettere a tutti i soggetti coinvolti di accrescere la reciproca capacità innovativa nonché la competitività sul mercato. Con questo contratto le aziende si obbligano a esercitare in comune una o più attività economiche che rientrino nei rispettivi oggetti sociali.
Il credito d'imposta è qualsiasi credito che il contribuente vanta nei confronti delle casse dell'erario dello Stato. Nel caso in cui si verificasse questa situazione questo credito può essere utilizzato per andare a compensare eventuali debiti, per il pagamento delle imposte dovute e se ne richiede il rimborso nella dichiarazione dei redditi.
L’agevolazione per incentivare la creazione di nuove reti di imprese è riconosciuta sotto forma di credito d’imposta nella misura del 40% delle spese per i nuovi investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera, fino ad un massimo di 400.000 euro.
Le spese che possono essere ammesse per nuovi investimenti, compresi in un programma comune di rete, per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera, sono riferite alle seguenti:
- costi per attività di consulenza e assistenza tecnico-specialistica prestate da soggetti esterni all’aggregazione in rete, per la costituzione della rete, per la redazione del programma di rete e sviluppo del progetto;
- costi in attivi materiali per la costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili e per l’acquisto di materiali e attrezzature;
- costi per tecnologie e strumentazioni hardware e software funzionali al progetto di aggregazione in rete;
- costi di ricerca e sperimentazione;
- costi per l’acquisizione di brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali;
- costi per la formazione dei titolari d’azienda e del personale dipendente impiegato nelle attività̀ di progetto;
- costi per la promozione sul territorio nazionale e sui mercati internazionali dei prodotti della filiera;
- costi per la comunicazione e la pubblicità "riferiti alle attività" della rete. In questo caso l’agevolazione è concessa esclusivamente nei limiti del “de minimis”, alle condizioni stabilite dai regolamenti (UE) n. 1407/2013, n. 1408/2013 e n. 717/2014.
- Modulo di domanda di attribuzione del credito di imposta;
- Attestazione delle spese sostenute per l’attribuzione del credito di imposta.
Articolo Precedente
Cosa succederà nel dopo Equitalia
Articolo Successivo
Tutte le novità del Jobs Act
Redazione
Articoli Correlati
Quanto ne sappiamo sul lavoro agricolo?
01/06/2016