E’ vietata la prestazione lavorativa per le donne in gravidanza nei 2 mesi precedenti il parto e nei 3 mesi successivi a queste. Ferma restando la durata del periodo complessivo dall’astensione obbligatoria dal alvoro di 5 mesi, è prevista la possibilità, per le donne in gestazione, di continuare a lavorare fino all’ottavo mese di gravidanza, in modo da usufruire di un mese di astensione prima del parto e 4 mesi successivi a questo.
Vediamo, di seguito, con un esempio, come si calcola l’indennità di maternità per un’operaia in astensione obbligatoria in tutto il mese di paga (CCNL Metalmeccanici grande Industria).
DATI:
- Dipendente = Diana Giove
- Ditta = Albero S.p.a.
- CCNL Metalmeccanici grande Industria = 13 mensilità
- Aliquota contributiva a carico dipendente = 9,49%
- Livello = 4^
- Qualifica = Operaia qualificata
- Familiari a carico = nessuno
- Orario di lavoro = 8 ore al giorno, distribuito su 5 giorni: dal lunedì al venerdì
- Periodo di paga = marzo 2016
- Dal 1° marzo al 31 marzo 2016 = astensione obbligatoria per maternità
- 27/03/ 2016 (domenica) = Pasqua
- 27/03/2016 (lunedì) = Lunedì dell’Angelo (= festività infrasettimanale retribuita secondo il CCNL Commercio)
- Data di assunzione = 01/03/ 2015
- Paga base = 1.366,80 euro
- EDR = 10,33 euro
- Divisore convenzionale giornaliero = 26
- Divisore convenzionale orario = 173
Determinazione della paga lorda oraria
1.366,80 : 173 = 7,90058 paga base lorda oraria
10,33 : 173 = 0,05971 EDR lordo orario
7,90058 + 0,05971 =7, 96029 paga lorda oraria
A differenza dell’impiegato e dell’operaio mensilizzato, per i quali si determina il totale lordo mensile, per l’operaio retribuito ad ore bisogna prima di tutto calcolare la retribuzione lorda oraria. Essa è pari alla somma di tutti gli elementi orari che fanno parte del lordo. Potevano esserci gli scatti di anzianità ma Diana Giove non ne ha ancora maturati.
Ogni elemento economico è previsto in cifra mensile dal contratto collettivo. Tale cifra va convertita in importo orario, suddividendo l’importo mensile per il divisore fisso previsto da CCNL al quale appartiene il dipendente. Tutti i singoli elementi devono essere determinati in cifra oraria.
Calcolo della R.M.G.G.
31 (giorni di marzo 2016) – 5 (domeniche di marzo) – 1 (lunedì dell’Angelo) = 25 giorni indennizzati dall’INPS
1.366,80 + 10,33 = 1.377,13 euro retribuzione lorda mensile
1.377,13 : 25 (giorni indennizzati INPS) = 55,09
1.377,13 : 12 = 114,76 rateo mensile per mensilità aggiuntive (solo la 13esima)
114,76 : 25 (divisore fisso) = 4,59 rateo giornaliero mensilità aggiuntive
55,09 + 4,59 = 59,68 R.M.G.G.
In generale la R.M.G.G. si ottiene dividendo l’ammontare complessivo degli emolumenti percepiti nel periodo di paga preso in considerazione per il numero dei giorni lavorati o comunque retribuiti, anche parzialmente.
L’indennità va corrisposta per tutte le giornate di astensione con esclusione delle domeniche e delle festività nazionali ed infrasettimanali.
Nel nostro esempio trattandosi di operaria retribuita ad ore la R.M.G.G. si ottiene nel seguente modo:
A = retribuzione lorda del mese o delle quattro settimane precedenti l’inizio della malattia.
B = rateo mensile lordo degli emolumenti di carattere ricorrente.
C = numero delle giornate lavorative (retribuite) nel periodo considerato alla lettera A
R.M.G.G. = (A : C) + (B : 25)
Calcolo dell’indennità INPS di maternità e dell’integrazione a carico ditta
31(giorni di marzo 2016) – 5 (domeniche di marzo) – 5 (sabati di marzo) – 1 (lunedì dell’Angelo) = 20 giorni lavorativi
20 x 8 = 160 ore lavorative marzo 2016
7,96029 x 160 = 1.273,65 garanzia contrattuale (il CCNL Metalmeccanici grande Industria prevede che alla lavoratrice, durante il periodo di astensione obbligatoria, venga corrisposta l’intera retribuzione, che, nel caso degli operai, corrisponde al prodotto fra paga oraria e ore lavorative).
59,68 (R.M.G.G.) x 25 (giorni indennizzati dall’INPS) x (80 : 100) (% corrisposta dall’INPS in caso di astensione obbligatoria) = 1.193,60 euro indennità INPS non lordizzata.
(1.193,60 x 100) : (100 – 9,49) = 1.318,75 indennità INPS lordizzata.
In questo caso poiché l’indennità INPS lordizzata (1.318,75 euro) supera la garanzia contrattuale (1.273,65 euro), il datore di lavoro non deve erogare alcuna integrazione a favore di Diana Giove, la quale durante il mese di astensione obbligatoria (marzo 2016) percepirà soltanto l’indennità INPS, pari a 1.1193,60 euro.
L’indennità INPS non lordizzata per maternità costituisce l’IMPONIBILE FISCALE MENSILE
Imponibile fiscale mensile x 13 mensilità = imponibile fiscale annuo su cui calcolare l’imposta in base agli scaglioni di reddito e dal quale verranno detratte le detrazioni da lavoro dipendente.