Quali sono i passi da compiere quando si ha in mente di avviare un’attività imprenditoriale? Ovviamente, il punto di partenza consiste nel definire il mercato entro cui operare, e cioè individuare il tipo di attività commerciale che si ha intenzione di iniziare. Per chi ha in mente di dedicarsi a un lavoro autonomo e di operare come libero professionista non c’è bisogno di alcun tipo di autorizzazione; nel caso in cui, invece, si abbia in programma di intraprendere una vera e propria attività commerciale, l’iter burocratico che deve essere seguito è molto più lungo ed elaborato. Traducendo in termini pratici, l’iscrizione presso il Registro delle Imprese non è necessaria per i traduttori, ma neppure per gli avvocati o per i medici.
Gli step da rispettare
Una volta che è stata appurata la mancanza di impedimenti che potrebbero ostacolare l’avvio di un’attività commerciale e che ci si è assicurati di essere in possesso di tutti i requisiti morali necessari, arriva il momento di definire la forma giuridica più giusta per la propria impresa. Per un bar, un ristorante o un negozio di alimentari è necessario seguire un apposito corso di abilitazione, e a questo punto ci si può dedicare alla ricerca di uno o più locali. Non rimane che aprire la partita IVA, se ancora non se ne è in possesso, e fare la stessa cosa con le posizioni INPS e INAIL. Gli step conclusivi sono rappresentati dalla compilazione del modulo SCIA e dall’iscrizione presso il Registro delle Imprese.
Come farsi conoscere
Per un’attività commerciale che ha appena aperto, il primo obiettivo deve essere quello di farsi conoscere. La pubblicità tramite i social network o attraverso i media tradizionali come i giornali va bene, ma non è sufficiente: spesso la promozione più efficace è anche la più semplice, come quella che deriva dalle Insegne. Insomma, la scelta di un’insegna indovinata da collocare sopra la porta di ingresso del proprio bar o sopra la vetrina del proprio negozio permette di catturare l’attenzione e di suscitare la curiosità delle persone.
L’iter burocratico
L’iter burocratico da rispettare, in ogni caso, merita un certo approfondimento, sia per la sua lunghezza che per la sua complessità: per un giovane alle prime armi è facile sentirsi scoraggiati di fronte a tutti gli obblighi da rispettare e a tutte le formalità a cui pensare. Per aprire la partita IVA il consiglio è quello di farsi seguire da un commercialista, ma se si ha in mente di fare tutto da soli – che sia per risparmiare o perché si pensa di possedere le competenze per riuscirci – è necessario rivolgersi all’Agenzia delle Entrate. L’apertura è vincolata alla compilazione di un specifico modulo e richiede di selezionare il regime contabile a cui si intende aderire: per esempio il regime forfettario si rivela vantaggioso per le semplificazioni di carattere fiscale e per le agevolazioni economiche che garantisce, ma ovviamente non può essere richiesto da chiunque.
Il modulo SCIA
Dopo che è stata aperta la partita IVA ci si deve rivolgere alla Camera di Commercio o al Comune per presentare la dichiarazione di inizio attività. Direttamente online è possibile compilare il modulo SCIA, cioè la Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Lo stesso modello dovrà essere presentato, poi, quando giungerà il momento di concludere l’attività, ma anche in caso di sospensione o modifica della stessa. Tale obbligo non si applica per i piccoli laboratori artigiani in cui sono assunti meno di 4 dipendenti. Per capire in quale situazione si rientra e a quali obblighi si è vincolati, comunque, conviene contattare il SUAP.
Locali commerciali, gli obblighi da rispettare
Gli adempimenti relativi a un locale commerciale riguardano l’agibilità e l’abitabilità dei locali, il pagamento dei diritti Siae nel caso in cui sia prevista la diffusione di video e musica e la valutazione anti-incendio, che deve essere effettuata dai vigili del fuoco.
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