Il medico competente è un medico del lavoro che all’interno di un’azienda monitora e tutela la condizione sanitaria dei lavoratori, in conformità rispetto a quanto stabilito dall’art. 38 del D. Lgs 81/08.
Tale figura ha lo scopo di valutare i rischi, effettuare prevenzione e accertarsi dell’integrità psico-fisica di chi lavora in un’azienda attraverso il protocollo di sorveglianza sanitaria.
Viene nominato dal datore di lavoro, con il quale coopera in qualità di libero professionista, come dipendente o come collaboratore legato ad un’azienda esterna.
Medico competente in azienda: perché e quando è fondamentale
La presenza di questa figura professionale risulta obbligatoria per legge nel caso in cui le aziende effettuino attività che comportano un rischio. Tale rischio può essere di tre tipologie e legato:
- alla salute. Questo accade quando si lavora a stretto contatto con agenti fisici, chimici o cancerogeni. Altra tipologia di pericolo contemplata è l’esposizione prolungata a rumori e vibrazioni, i cui effetti avranno ripercussioni nel lungo termine;
- alla sicurezza. È il caso in cui, svolgendo la propria mansione, esista un’alta probabilità di incorrere in un incidente: ciò può avvenire a causa di un lavoro svolto in ambienti scarsamente sicuri, a contatto con macchinari o in situazioni che comportano un rischio elevato (incendio, esplosione..);
- alle “dinamiche aziendali“. Si tratta del lavoro che richiede un prolungato sforzo fisico o psicologico, che nel tempo può inficiare negativamente sulla condizione del lavoratore.
Visto che diverse attività lavorative comportano pericoli più o meno concreti, è fondamentale incaricare una figura professionale in grado di monitorarne in maniera continuativa l’entità.
Nomina annuale del medico competente: ecco di cosa si tratta
Il datore di lavoro, una volta venuto a conoscenza dei rischi della propria attività e della normativa di legge in materia, deve nominare un medico competente.
Il medico competente è un medico del lavoro che dispone dei requisiti necessari e risulta correttamente iscritto all’albo, consultabile attraverso gli ordini provinciali dei medici e chirurghi.
Una volta verificato ciò, il datore deve nominare il medico competente attraverso una lettera di incarico. Qui si specificano le attività specifiche che dovrà svolgere, in maniera tale da assolvere gli obblighi di legge previsti dall’art. 38 del D. lgs 81/08.
Se ci si affida ad un libero professionista, la modalità contrattuale deve essere stabilita direttamente con la persona in questione, mentre se ci si rivolge ad una società medica, si stipulerà un contratto mediante una forma di collaborazione.
In base all’entità del rischio, il medico competente redige il programma di sorveglianza sanitaria, nel quale indica le mansioni specifiche svolte dai lavoratori. Ciascuno di essi ha una cartella sanitaria, nella quale si indica con che frequenza si devono svolgere i controlli.
La periodicità minima, in realtà, è disciplinata dalla legge: nulla, però, vieta che il medico competente, dopo aver svolto valutazioni accurate sull’azienda, decida di aumentare il numero degli accertamenti.
In più, è sua responsabilità informare i singoli lavoratori sulla sorveglianza sanitaria, redigere un documento nel quale indichi i risultati dei suoi monitoraggi e visitare almeno una volta all’anno i luoghi di lavoro per verificarne le condizioni. La durata dell’incarico dura di norma dodici mesi ed è rinnovabile.
Conclusione
È dunque fondamentale affidarsi ad una figura del genere, per tutelare in primis i diritti del lavoratore e, in secondo luogo, anche quelli del datore.
Oltre ad essere una procedura obbligatoria per legge, è anche una garanzia per chi sta svolgendo una mansione che comporta un rischio, perché vede continuamente monitorate le proprie condizioni psico-fisiche, mediante regolari e continue attività di controllo e prevenzione.
Fonte delle informazioni: www.gdmsanita.it/nomina-annuale-medico-competente-torino.php
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